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La/Il protagonista della tua vita? Te stessə!

In questo periodo si è parlato molto di salute mentale, equilibrio psico-fisico, isolamento e depressione associata, assenza di relazione e mortificazione dello spirito. Tutte conseguenze del distanziamento che tutti i giorni viviamo e che ci costringe ad ancorarci a delle alternative, a delle scappatoie relazionali per colmare quel vuoto che “l’assenza della presenza” ha scavato.

In questo periodo si è parlato molto di cultura: abbandonata, non considerata, malnutrita, negata, danneggiata, sottostimata. Una cultura che si è sempre occupata di alimentare e ispirare gli spiriti dei singoli e delle folle, capace di invitare alla riflessione e dare il via al cambiamento.

In questo periodo è stato dimostrato che coltivare il proprio spirito, auspicare a un progresso sociale individuale e collettivo, godere e gioire del mondo educativo non sono priorità nella realtà che viviamo.

Eppure, è un diritto.


Oltre a essere un diritto riconosciuto al singolo, permette a moltissime persone di vivere: dall’ideazione alla produzione arrivando alla distribuzione degli artefatti culturali, la miriade di ruoli lavorativi presenti nella catena dimostra quanto anche questo mondo sia produttivo e meritevole di tutela, anche solo secondo i parametri economici.

Sottolineiamolo però: ovviamente è molto altro e il nostro consumo sta disastrosamente calando.


Ma perché l’educazione culturale è così importante? Non solo per i più piccoli e le più piccole, come sembra intuitivo pensare, ma in generale per le persone di tutte le età?

Educare come trarre fuori, condurre verso l’esterno, è un’attività che non ha fine poiché cambiare è fisiologico e identificare cosa sta accadendo dentro di noi e cosa vuole emergere è una necessità naturale per il nostro benessere. La cultura ci aiuta in questo. Infatti provoca, ispira, pungola, scatena la nostra voglia di non fermarci, di non accontentarci.


“The most rebellious thing you can do is get educated”

Get educatedcome canta a dovere il rapper, poeta e attivista brittanico Akala, contenuta all’interno dell’album-mixtape Knowledge is power Vol.1 è un inno alla conoscenza, al sapere, al potere dell’educazione. Durante un discorso, Akala aveva affermato “I would like to thank the entire Caribbean pan-African community that helped me through school and encouraged an intellectual curiosity and self development from a very young age”.

La canzone è anche un reminder a cosa sia realmente l’educazione, che non appartiene al solo mondo dei banchi e delle lavagne ma avviene in ogni momento della giornata grazie a un incontro o a uno scontro, attraverso nuove conoscenze e l’abbandono di vecchie abitudini, provocati da una discussione o accolti da una riflessione.

Vivere la quotidianità è educazione.


Ritroviamo lo stesso concetto in Let the drummer kick, traccia scritta e interpretata dal cantautore statunitense Citizen Cope e divenuta famosa per il film Coach Carter.

“Conclusion Inspiration (Is what pulls you through)

Let the drummer kick (Inspiration) Let the drummer kick that (Inspiration)”


Affrontare le sfide che la vita ci pone e far tesoro delle esperienze passate significa educarci, per diventare protagonisti del nostro presente e autori del nostro futuro.

“You don't even have to wait”

E non c’è alcuna ragione per aspettare il momento giusto perché, alla fine, ogni giorno è educativo per la persona che si desidera diventare. Non dobbiamo augurarcelo, dobbiamo pretenderlo.


“Know your human rights Be what you come here for”

Sting in questo meraviglioso pezzo inciso sopra al tipico reggae-afro sound, dal titolo History will teach us nothing, provoca volontariamente le nostre menti dicendoci che riconoscere il valore dell’educazione è necessario non solo per i singoli ma anche per la collettività, al fine di non dimenticare ciò che è stato il passato e costruire insieme una nuova realtà sociale, come se il mondo ripartisse dal suo primo giorno.

La miopia che avvolge le decisioni dall’alto in merito al valore indiscutibile della cultura, e dell’educazione che sollecita, non deve distoglierci dal nostro percorso di scoperta e curiosità del nostro IO, sia come singolo che come individuo nella comunità.


La cultura ciba il nostro spirito, ci avvicina e rende migliori. E se questo periodo sta complicando il suo consumo, non arrendiamoci. Battiamoci per la cultura, supportiamo chi la cultura la fa e ce la offre. Perché supportando loro, supporteremo anche noi stessə.

Battiamo per i nostri diritti.

Battiamoci per il diritto all’educazione, che non ha età.



Scrivici a tidicolamiateamthr@gmail.com e dicci la tua! Cosa ne pensi sul tema e le riflessioni che i testi ti suscitano.


Ininterrottamente educate dalla musica,

Elisa e Aurrette


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