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IL METODO MONTESSORI

Si tratta di un processo educativo che si fonda sulla consapevolezza che i bambini e le bambine possiedono in sé proprie abilità e potenzialità, quindi il compito dell’adulto è quello di contribuire ad esternarle e svilupparle.


Nel Metodo Montessori, l’autonomia dei soggetti è un elemento imprescindibile per poter consentire il loro naturale sviluppo. Infatti, secondo la filosofia montessoriana, quando si favorisce l’autonomia fisica e intellettuale, il bambino e la bambina diventano capaci di prendersi cura di sé senza il supporto costante dell’adulto; sono consapevoli della loro persona e hanno fiducia in sé, oltre a maturare quella perseveranza fondamentale per conseguire determinati risultati.


I principi su cui si basa questo metodo sono: libertà di scelta del percorso educativo; indipendenza; rispetto per il naturale sviluppo psicofisico. A tal proposito, l’attenzione è focalizzata sul singolo bambino e adolescente, di cui si rispettano i bisogni interiori, i tempi e i modi personali di apprendimento.


Le pratiche montessoriane sono elaborate e realizzate affinché si favorisca lo sviluppo mentale, affettivo e fisico del singolo studente. Per fare ciò, si adotta un approccio olistico che coinvolge simultaneamente fisico, spirito e mente. Per tale ragione, la didattica montessoriana è definita psicodidattica.


L’obiettivo è quello di far vivere esperienze significative di vita, così da formare la personalità individuale nell’infanzia e svilupparla nell’adolescenza, tenendo sempre in considerazione l’unicità e l’individualità di ognuno/a.


L’autonomia e l’indipendenza sono le basi fondamentali della vita, che possono essere ottenute attraverso l’ambiente, l’insegnante e il materiale di sviluppo.


La scuola montessoriana è allestita in funzione dei bambini e delle bambine. Perciò, ogni oggetto è fatto alla loro portata ed è facilmente manovrabile. I bambini e le bambine sono responsabili della cura degli oggetti, in quanto, in questo contesto, vige la logica che solo facendo si impara.


L’insegnante deve far apprendere ai suoi allievi a fare da sé. Quindi, osserva ogni singolo studente per poterne cogliere le attitudini e le inclinazioni, per poi guidarlo in determinate attività a tempo debito. L’insegnante non è una figura impositiva e giudicante.


Il materiale è di sviluppo: si parte dalla sensorialità per arrivare all’astrazione. È un materiale autocorrettivo, cioè il bambino si accorge da solo dei propri errori, così da poter ripetere l’attività finché non avrà ottenuto il risultato corretto. I materiali sono suddivisi in sei categorie, che corrispondono a differenti campi del sapere: vita pratica, materiale - sensoriale, psicoaritmetica, linguaggio, educazione cosmica, musica.


Chi frequenta una scuola montessoriana acquista diverse abilità: lavora ed interagisce meglio con gli altri; è più incline ad imparare ed ascoltare; è abituato a scegliere in modo libero e responsabile; è più forte e consapevole; sa collaborare e fare autocritica.


Il Metodo Montessori trova un fondamento giuridico nell’art. 31, comma 1, della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che recita nel seguente modo:


“Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica”.


CHI E’ MARIA MONTESSORI?


Maria Tecla Artemisia Montessori è stata educatrice, pedagogista, medico, neuropsichiatra infantile, filosofa e scienziata italiana. È nota per aver elaborato il famoso metodo educativo per bambini denominato Metodo Montessori, oramai adottato in tutto il mondo.


Maria Montessori nasce a Chiaravalle il 31 agosto 1870. Durante l’infanzia, il suo punto di riferimento fu lo zio Antonio Stoppani, abate e scienziato che dedicò la sua vita a dimostrare la convivenza tra fede e scienza. Anche la madre giocò un ruolo di spicco nella sua vita, poiché le offrì sostegno alle sue idee innovative e a determinate scelte progressiste.


Maria Montessori si distinse per la sua intelligenza spiccata. Infatti, si laureò brillantemente alla facoltà di Medicina, divenendo una delle prime donne a conseguire tale laurea in Italia. Inoltre, fu molto attiva nella lotta per l’emancipazione femminile.


La Montessori manifestò precocemente il suo interesse per i bambini, soprattutto quelli con maggiori difficoltà, quindi scelse di specializzarsi in neuropsichiatria. Nel 1907, a San Lorenzo, quartiere di Roma, aprì la prima Casa dei bambini, ossia un istituto dove accogliere i bambini di strada.


Nel 1926, tenne il suo primo corso di formazione nazionale per insegnare ai docenti italiani il suo metodo. Le sue idee rivoluzionarie riscossero tanto successo; tuttavia, proprio queste sue idee, la costrinsero ad abbandonare l’Italia fascista.


Nel 1946 fece ritorno in patria, successivamente si trasferì nei Paesi Bassi, dove morì il 6 maggio 1952.


Martina Benincasa e Francesca Maria Menchinelli


Se vuoi dirci la tua sul metodo Montessori, scrivici alla nostra e-mail: arte.thr@gmail.com

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