Il diritto di Dire
- It's time for human rights
- Jan 11, 2021
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Updated: Jan 12, 2021
Articolo 19 - Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici
“1. Ogni individuo ha diritto a non essere molestato per le proprie opinioni.
2. Ogni individuo ha il diritto alla libertà di espressione; tale diritto comprende la libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, senza riguardo a frontiere, oralmente, per iscritto, attraverso la stampa, in forma artistica o attraverso qualsiasi altro mezzo di sua scelta.
3. L’esercizio delle libertà previste al paragrafo 2 del presente articolo comporta doveri e responsabilità speciali. Esso può essere pertanto sottoposto a talune restrizioni che però devono essere espressamente stabilite dalla legge ed essere necessarie:
a) al rispetto dei diritti o della reputazione altrui;
b) alla salvaguardia della sicurezza nazionale, dell’ordine pubblico, della sanità o della morale pubbliche.” https://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/19660262/201110270000/0.103.2.pdf
L’articolo che vi proponiamo oggi, tutela delle libertà che molto spesso si danno per scontate e di cui raramente si conoscono i loro limiti. Si tratta delle libertà di opinione e di espressione che rientrano a pieno titolo tra i diritti fondamentali di ogni essere umano. Infatti, grazie ad esse è possibile instaurare un dialogo costruttivo e continuo utile per la crescita di una società democratica e libera.
Secondo questo articolo, ogni persona può sentirsi libera di esprimere la propria opinione o le proprie idee attraverso qualsiasi forma o mezzo di comunicazione, purchè le proprie idee ed opinioni non arrechino offesa e non istighino violenza di ogni genere.
Allo stesso tempo, ognuno ha il diritto di ricevere informazioni che riguardano questioni pubbliche e politiche senza alcuna restrizione o censura. Inoltre, non dimentichiamo che senza queste due libertà, i difensori dei diritti umani non potrebbero denunciare le violazioni e le discriminazioni perpetrate nei confronti di persone o gruppi di persone più vulnerabili.
A questo proposito, vorremmo ricordare il caso di Patrick Zaki, ricercatore egiziano dell’università di Bologna e attivista per i diritti umani che, rientrato in Egitto per trascorrere qualche giorno con i suoi genitori, fu arrestato dal governo egiziano. Da quel giorno, 7 febbraio 2020, è ancora detenuto in carcere con accuse ingiuste che celano il vero scopo dell’arresto: bloccare l’attività di ricerca condotta da Zaki per denunciare le violazioni dei diritti umani da parte del governo di Abdel Fattah al-Sisi*.
L’articolo 19 qui proposto, lo troviamo nel Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1966. Questo documento ha un inestimabile valore perché impone ai Paesi firmatari l’obbligo di rispettare tutti i diritti civili e politici dichiarati al suo interno. Tuttavia, nella realtà, accade che non tutti gli Stati adempiono questi obblighi ed è grazie ad attivisti come Patrick Zaki e alla tutela di queste libertà fondamentali che la comunità internazionale può prenderne atto e di conseguenza, adottare le misure necessarie per porre fine a queste violazioni.
Certamente, leggendo il punto 3 dell’articolo 19, emerge che queste libertà possono avere dei limiti legittimamente imposti dagli Stati, ma l’espressione “necessarie” sottolinea il fatto che sono ammessi soltanto nel caso in cui non vengano rispettati i diritti e le libertà altrui o per la salvaguardia della sicurezza nazionale e pubblica, per la prevenzione del disordine o del crimine, per la protezione della salute e della moralità.
* Per ulteriori informazioni sul caso Patrick Zaki, è possibile consultare la pagina: https://www.osservatoriodiritti.it/2020/02/13/patrick-zaky-chi-e-amnesty-giulio-regeni-unibo-egitto/

Alla prossima pillola!
Keep on Rights,
Paola, Roberta e Valeria
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