Il Diritto all'Educazione
- It's time for human rights
- Feb 8, 2021
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“1. Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione, e in particolare, al fine di garantire l’esercizio di tale diritto in misura sempre maggiore e in base all’uguaglianza delle possibilità:
a) rendono l’insegnamento primario obbligatorio e gratuito per tutti; b) incoraggiano l’organizzazione di varie forme di insegnamento secondario sia generale che professionale, che saranno aperte e accessibili a ogni fanciullo, e adottano misure adeguate come la gratuità dell’insegnamento e l’offerta di una sovvenzione finanziaria in caso di necessità; c) garantiscono a tutti l’accesso all’insegnamento superiore con ogni mezzo appropriato, in funzione delle capacità di ognuno; d) fanno in modo che l’informazione e l’orientamento scolastico e professionale siano aperte e accessibili a ogni fanciullo; e) adottano misure per promuovere la regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono della scuola.
2. Gli Stati parti adottano ogni adeguato provvedimento per vigilare affinché la disciplina scolastica sia applicata in maniera compatibile con la dignità del fanciullo in quanto essere umano e in conformità con la presente Convenzione.
3. Gli Stati parti favoriscono e incoraggiano la cooperazione internazionale nel settore dell’educazione, in vista soprattutto di contribuire a eliminare l’ignoranza e l’analfabetismo nel mondo e facilitare l’accesso alle conoscenze scientifiche e tecniche e ai metodi di insegnamento moderni. A tal fine, si tiene conto in particolare delle necessità dei paesi in via di sviluppo.”
Tutt* i/le bambin* e gli/le adolescenti hanno il diritto di ricevere un’educazione gratuita, obbligatoria, di qualità e non-discriminatoria.
Il diritto all’educazione è riconosciuto come Diritto Umano Fondamentale e tutelato in diversi documenti internazionali, a partire dall’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (OHCHR), poi, dall’articolo 13 del Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali (ICESCR); inoltre, è riconosciuto con elementi di novità nella Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC).
In particolare, l’articolo che vi presentiamo oggi è l’articolo 28 contenuto nella Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC), uno dei due articoli della Convenzione, in cui è sancito il diritto all’educazione.
La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) è stata adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, e i principi fondamentali che la caratterizzano sono: il principio di non discriminazione (articolo 2), il superiore interesse del fanciullo (articolo 3), il diritto alla vita (articolo 6) e il diritto all'ascolto (articolo 12).
La CRC è oggi il trattato internazionale in materia di diritti umani con il più alto numero di ratifiche, rivoluzionario in quanto è rivolto interamente alle esigenze e alle necessità degli under 18, che per la prima volta vengono riconosciuti come possessori di diritti umani e di responsabilità come gli adulti.
L’articolo 28 è incentrato sull’obbligo, e dunque sulla responsabilità degli Stati che hanno ratificato la Convenzione, di creare dei sistemi educativi che assicurino a tutt* i/le bambin* e gli/le adolescenti il diritto di andare a scuola. In particolare, si riferisce all’impegno degli Stati di garantire ad ogni persona il diritto all’educazione, come diritto degli under 18 ad essere inseriti in un percorso scolastico, creando le condizioni perché i/le bambin* e gli/le adolescenti vi possano accedere, rendendo l’istruzione primaria obbligatoria e gratuita per tutti e favorendo diverse forme di istruzione secondaria. Inoltre, in tale articolo, per la prima volta, si specifica che gli Stati devono impegnarsi a prevenire l’abbandono scolastico e che la disciplina scolastica deve rispettare la dignità dei/delle bambin* e degli/delle adolescenti.
Rendere accessibile e gratuito a tutti andare a scuola è sufficiente a tutelare il diritto all’educazione da parte di uno Stato?
In Italia, ad esempio, anche se “La scuola è aperta a tutti” (articolo 34 Costituzione della Repubblica Italiana), e quindi l’accesso e la gratuità di un percorso scolastico di base sono assicurati a ogni bambin*, ci sono dati piuttosto allarmanti dell’elevata percentuale di giovani che abbandona la scuola tra le medie e le superiori, in particolare al Sud; ed è da considerare che i dati sono, spesso, solo una rappresentazione ridotta della realtà. Sappiamo che le cause di questo fenomeno sono molte e complesse da poter essere trattate in questa occasione.
Per cui, ci sono altri aspetti e responsabilità che ricevono meno attenzione anche se hanno la stessa rilevanza e richiedono lo stesso impegno affinché il diritto all’educazione sia effettivamente tutelato?
A tal proposito bisogna riconoscere che il diritto all’educazione non è solo una questione di accesso ma anche di contenuto, per cui tutti i/le bambin* e gli/le adolescenti hanno il diritto di andare a scuola, ma anche di ricevere un’educazione di qualità, ed è obbligo degli stati rendere l’educazione fruibile, accessibile, adeguata ed adattabile (K. Tomasevski, Il concetto delle 4 A).
Potrebbe sorgere spontaneo chiederci: cosa significa educazione di qualità?
L’educazione è di qualità nel momento in cui favorisce lo sviluppo della persona e si incoraggia la realizzazione di una società pacifica in cui tutti gli altri diritti umani fondamentali sono garantiti. Per cui, il diritto all’educazione va ben oltre il raggiungimento dell’alfabetizzazione e della trasmissione delle conoscenze.
Infatti, il diritto all’educazione non è limitato al solo apprendimento di nozioni ma deve essere considerato come un processo più ampio attraverso il quale si incoraggiano le competenze e si trasmettono valori. A tal proposito, l’articolo 29 della Convenzione definisce le finalità cui l’educazione deve tendere affinché si favorisca il pieno sviluppo delle potenzialità della persona che non ha ancora compiuto 18 anni, inclusa la sua identità personale, le sue qualità e competenze, riconoscendo che ogni under 18 ha caratteristiche, abilità, interessi e capacità di apprendimento che sono uniche, le quali sono connesse al rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali dei bambini e degli adolescenti.
Tutelare e garantire il diritto all’educazione è essenziale per lo sviluppo umano e per una società equa e maggiormente inclusiva. L’educazione è lo strumento con il quale si può migliorare la qualità della vita. Infatti, la garanzia di tale diritto incide sulla vita delle persone, dà la possibilità ad ogni essere umano, ad esempio, di ottenere un lavoro e un alloggio dignitosi e sicuri, accesso a cibo di qualità, ma anche di essere informati e di partecipare alla vita sociale e politica della società di cui si fa parte, viceversa la sua negazione ha un impatto negativo su diversi aspetti della vita esponendo al rischio di povertà, marginalizzazione e scarsa partecipazione sociale.
L’educazione ha un ruolo fondamentale per lo sviluppo umano, economico e sociale, ed è di per sé un diritto umano ma è anche uno strumento attraverso il quale realizzare ed esercitare altri diritti umani fondamentali.
Per cui, se in paesi sviluppati in cui l’accesso all’educazione è garantito come l’Italia molti giovani abbandonano precocemente il percorso scolastico, per permettere a tutti gli under 18 di godere del diritto all’educazione e di tutti gli altri diritti umani fondamentali non è forse ora di interventi mirati a prevenire la dispersione scolastica disseminando consapevolezza sull’essenzialità di esercitare questo diritto fondamentale per costruire una società più equa?

Alla prossima pillola!
Keep on Rights,
Federica, Paola, Roberta e Valeria
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