Body shaming & Body positive
- It's time for human rights
- Jan 4, 2021
- 2 min read
Updated: Jan 6, 2021
Articolo 2 - Dichiarazione universale dei diritti umani
“Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.”
Oggi vi proponiamo una questione che sta molto a cuore a ciascuno di noi. Al giorno d’oggi quasi tutti abbiamo subìto in differenti occasioni discriminazioni basate sull’aspetto fisico.
Nonostante questa sia una tematica rilevante e molto discussa nella vita di ciascun individuo, ad oggi non ci sono leggi che contrastino questo tipo di discriminazione ancora radicata.
Per questo motivo abbiamo scelto di riportare l’articolo 2 della Dichiarazione universale dei diritti umani, adottata a Parigi il 10 dicembre 1948, il quale fa riferimento al principio di non discriminazione. L’utilizzo delle parole “o di altra condizione” presenti nell’articolo al termine della lista delle “ragioni” di discriminazione, ha infatti lo scopo di lasciare aperta la possibilità di inserire in questo elenco tutte le nuove tipologie di discriminazione che possono emergere e mutare con l’evolversi della società, come quella basata sull’aspetto fisico.
Secondo l’indagine EU-MIDIS II (Indagine dell'Unione europea sulle minoranze e la discriminazione) del 2018, 8 intervistati su 10 ritengono che l’aspetto fisico, insieme al colore della pelle, sia il principale motivo di discriminazione per quanto riguarda sia la ricerca di un impiego che di un alloggio.*
Anche i social network giocano, purtroppo, un ruolo fondamentale nell’affermazione di questo tipo di discriminazione. I modelli fittizi che i social ci propinano quotidianamente fanno sì che giorno per giorno ci convinciamo che questi siano i giusti modelli da seguire, dando sempre più spazio al cosiddetto body shaming. Fortunatamente, negli ultimi anni si sono sviluppate delle campagne di sensibilizzazione che hanno come obiettivo quello di contrastare queste discriminazioni, di normalizzare tutti i corpi, un esempio ne è Normalize Normal Bodies, un body-positive movement, che ha come scopo quello di impedire il continuo diffondersi dell’eccessiva attenzione e giudizio che riponiamo nei confronti dell’aspetto fisico.
* FRA - European Union Agency for Fundamental Rights.https://fra.europa.eu/sites/default/files/fra_uploads/fra-2019-being-black-in-the-eu-summary_it.pdf, p.10

Alla prossima pillola!
Keep on Rights,
Paola, Roberta e Valeria
Scrivici a tidicolamiateamthr@gmail.com e dicci la tua!
Cosa ne pensi sul tema, la tua esperienza e le riflessioni che i testi ti suscitano.
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